I big della musica stanno vivendo un brutto momento su Spotify? Pare di sì e vi spieghiamo il perché. Il 3 dicembre Spotify ha reso note le classifiche annuali: quella con gli artisti più ascoltati e quella con le canzoni più streemate. Secondo i dati forniti dalla società svedese, Post Malone è stato l’artista più ascoltato in assoluto con oltre 6,5 miliardi di stream in tutto il mondo mentre Señorita di Shawn Mendes e Camilla Cabella risulta essere la canzone più riprodotta con oltre un miliardo di stream. Numeri impressionanti soprattutto se si considera che nei dodici mesi il flusso di ascolti ha generato a Post Malone un guadagno pari a circa 28 milioni di dollari (0,0044 dollari a stream). Ma non è tutto oro quel che luccica e i grandi numeri sopra riportati si sono in realtà rilevati un quasi flop.
Post Malone ha infatti totalizzato circa 1,7 miliardi di stream in meno rispetto all’artista che un anno fa dominava la classifica 2018, ovvero Drake con 8,2 miliardi di riproduzioni mentre la canzone più ascoltata ha avuto una contrazione di circa 100 milioni di stream (sempre Drake lo scorso anno compariva al vertice della chart con God’s Plan, il brano tratto dal disco Scorpion che totalizzò 1,1 miliardi di riproduzioni). Per dovere di cronaca va segnalato che God’s Plan uscì a gennaio, ossia cinque mesi dopo rispetto la hit di Mendes e Cabello, stesso discorso vale per Hollywood’s Bleeding di Post Malone, arrivato sul mercato a settembre (Drake pubblicò Scorpion a giugno). Il fatto però rimane: la canzone più acoltata su Spotify nei dodici mesi del 2019 ha totalizzato meno stream rispetto alla canzone al vertice della classifica 2018 e la stessa situazione si verifica nella classifica degli artisti più ascoltati.
A rendere questa situazione ancora più allarmante ci sono i dati MAU (Monthly Active Users): esaminando i documenti forniti dagli investitori, Spotify nel 2018 contava 191 milioni di utenti mensili attivi, con 87 milioni di abbonati; un anno dopo la cifra MAU è salita a 248 milioni con oltre 113 milioni di abbonati. Per logica, quindi, l’aumento di utenti (pari al 30%) avrebbe dovuto generare un aumento di ascolti che si sarebbero dovuti riversare principalmente sui big presenti sulla piattaforma, ma così non è stato. A vincere, ancora una volta, sono i middle tier e la presenza di Billie Eilish, Ariana Grande e Bad Bunny in classifica ne è la conferma. Il trend attuale, quindi, favorisce gli artisti con un pubblico quantitativamente medio alle megastar. A comprovare quanto affermato, c’è l’analisi pubblicata da Live Nation, il più grande promoter di live show al mondo: i guadagni sono saliti del 16% nella prima metà di quest’anno grazie alla vendita dei live di artisti che non rientrano nei primi cento per importanza presenti nel loro roaster. E questo è il business plan su cui Live Nation punterà ancora nel 2020.