Mattia Balardi (da qui in avanti Mr. Rain) ha la straordinaria capacità di arrivare a chiunque e lo dimostra ampiamente dentro le sue canzoni. Supereroi è un chiaro esempio di questo suo talento: un inno al mostrarsi agli altri per quello che si è, perché soltanto accogliendo le proprie vulnerabilità si può rimanere autentici con se stessi e capire che non c’è vergogna ma solo coraggio nel chiedere aiuto, soprattutto in un momento di difficoltà. È questa la storia del brano che gli ha cambiato completamente la vita e che ha trasformato le sue fragilità in dei punti di forza. Dopo un anno incredibile, Mr.Rain inizia un nuovo capitolo della sua carriera musicale con la partecipazione, per la seconda volta consecutiva, a Sanremo. «Credo che la affronterò come se fosse la prima volta», mi dice.
Il brano che presenterà sul palco del Teatro Ariston s’intitola Due altalene e, a differenza di Supereroi, non è un brano autobiografico: «Ho raccolto tutte le esperienze che mi hanno raccontato i fan durante il tour di concerti. Ce n’è una in particolare che ha fatto da scintilla per scrivere il testo, ma vorrei che ognuno desse la propria chiave di lettura alla canzone, in modo che non ci sia soltanto la mia interpretazione ma tutte quelle che gli altri ci vedono dentro». Il legame che lo unisce ai suoi fan lo ha portato a scrivere qualcosa che parli esclusivamente di loro ed è in questo rapporto di umanità che l’artista ha trovato un dono che va ben oltre gli streaming e le classifiche: «Sapere di avere aiutato qualcuno in un momento di difficoltà mi fa sentire bene». Questa consapevolezza è frutto di un percorso di crescita coerente e sincero, in cui la musica gli ha restituito tutto quello che lui le ha dedicato negli anni.
«I pezzi che ho scritto sono come dei figli per me, ognuno di loro mi ha lasciato qualcosa di prezioso addosso e mi ha permesso di crescere». Un’evoluzione artistica che è avvenuta nei testi come anche nello stile. Durante l’ultimo anno Mr. Rain ha collaborato con artisti internazionali, ha imparato lo spagnolo e ha lavorato a due album in contemporanea: uno per l’Italia e uno per la Spagna. «A me piace tantissimo viaggiare in macchina, a volte salgo in macchina e mi faccio ispirare dai paesaggi che mi passano davanti agli occhi. Chissà quanto spendo di benzina (ride ndr.), ma ne vale la pena perché rimango affascinato dai luoghi che visito». Tornando a Sanremo, lo scorso anno per la serata cover Mr. Rain decise di presentare una meravigliosa rivisitazione in chiave moderna di Qualcosa di grande di Cesare Cremonini, accompagnato da Fasma. «Quella è una canzone che mi trasmette delle emozioni intense. Ho scelto di duettare con Fasma in quell’occasione perché lui è un’anima pura, non so bene come spiegarlo ma mi ispira purezza».
Quest’anno, invece, porterà qualcosa di molto diverso: un duetto con i Gemelli DiVersi sul brano Mary, un classico del loro repertorio, per lanciare un messaggio contro la violenza sulle donne in tutte le sue forme. Prima di arrivare ai saluti, se Mr. Rain incontrasse se stesso da bambino che cosa gli direbbe? «Non saprei cosa dirgli, perché Mattia non mi crederebbe. Gli sembrerebbe assurdo che io sia arrivato fino a qui e che abbia realizzato tutto questo, quindi gli lascerei percorrere tutte le esperienze che ho vissuto e che lo hanno portato dove sono adesso». Insomma, una risposta degna di un artista che è maturato negli anni e che conosce molto bene il valore della parola «sacrificio».