C’è una più che nota locuzione latina che recita: divide et impera, ossia dividi e comanda. Ovviamente il riferimento è al mondo della guerra e dunque degli eserciti, specie quelli nemici, ma in questo caso ben si sposa con la natura della fama del regista che stiamo per raccontare. Nello specifico, Tim Burton, è uno che ha sempre diviso – in quanto a opinioni. C’è chi lo considera un sopravvalutato, chi un sottovalutato. Ognuno lo colloca qui o lì all’interno della propria classifica di gradimento. Alcuni addirittura se lo sono tatuato addosso. Ad ogni modo, in occasione del suo compleanno, abbiamo messo in ordine tutti i suoi film (ovviamente dal peggiore al migliore).
20. Planet of the Apes – Il pianeta delle scimmie
Ultimo posto per uno dei più celebri titoli della fantascienza cinematografica, remake di quello storico datato 1968 e diretto da Schaffner. Dopo aver girato sette film intimi e di successo, il regista di Burbank accetta la sfida del blockbuster hollywoodiano ma, al di là della bella resa grafica, il film con protagonisti Mark Wahlberg ed Helena Bonham Carter si rivela una cocente delusione.
19. Alice in Wonderland
L’iconica interpretazione di Johnny Depp nei panni del Cappellaio Matto non salva nella sostanza un film che rimane ben lontano tanto dal sentimento dell’opera originale, quanto da quello della sua trasposizione animata operata da Disney nel 1951. Ad un grande cast (Mia Wasikowska, Anne Hathaway ed Helena Bonham Carter) si accosta una sceneggiatura scricchiolante. Il finale, oltremodo fantasy, è infine imposto dalla Disney, casa che distribuisce la pellicola.
18. Pee-wee’s Big Adventure
È il primo film di Tim Burton, licenziato solo l’anno prima (1984) dalla Disney a causa del suo corto Frankenweenie. Un dirigente che però ancora crede in lui gli consegna questo film della Warner. Un simpatico quanto brioso prodotto con Paul Reubens nei panni di Pee-wee Herman, idolo incontrastato dei ragazzini che, in buona parte, è anche un tributo alla stessa Warner Bros.
17. Beetlejuice Beetlejuice
Al netto delle possibili letture interpretative, Beetlejuice Beetlejuice risulta comunque un solidissimo divertissement, perfettamente coerente con la poetica burtoniana, impreziosito dall’eccellente colonna sonora di Danny Elfman e arricchito da un cast stellare, quasi sempre in parte (qualora ve lo steste chiedendo la risposta è no, purtroppo Monica Bellucci non ha ancora imparato a recitare, ma le poche battute aiutano). A destare qualche perplessità risultano solo alcune lungaggini superflue (come l’arco narrativo di Willem Dafoe) e il semplicismo didascalico con cui Burton si scaglia contro i social e gli influencer.
16. Dark Shadows
Johnny Depp è il vampiro Barnabas Collins, in una delle interpretazioni più ingessate del suo sodalizio con Burton. Lo stile gotico della pellicola – caratterizzata da molta violenza e diverse scene di sesso – e le belle interpretazioni di Eva Green e Michelle Pfeiffer non riescono però a salvare fino in fondo un film dal ritmo alterno e una trama fallace, soprattutto nel finale.
15. Big Eyes
Un film che non può non conquistare gli appassionati d’arte, sublimato poi dalle ottime recitazioni dei protagonisti Christoph Waltz e Amy Adams (che vincerà il Golden Globe). A differenza del primo biopic di Burton (Ed Wood) la mano del regista appare qui meno evidente, se si esclude la bella fotografia pastellata. Fin troppo frettolosa appare infine l’ultima mezz’ora della pellicola, quella dedicata al processo nel quale si affrontano marito e moglie.
14. Dumbo
Il criticatissimo live action del classico Disney è nella realtà dei fatti un film più che gradevole con un cast d’eccezione: Danny De Vito, Eva Green, Michael Keaton su tutti. Un film con i suoi difetti ma che trasuda della fiabesca quanto inimitabile linfa di Burton. Lodevole il sotto testo animalista che attraversa tutto il film, senza disperdere il focus dell’opera originaria.
13. Miss Peregrine – La casa dei ragazzi speciali
Bel film sulla diversità, che ha come limite quello di essere destinato prevalentemente ad un pubblico di teenager e giovanissimi. La pellicola segna anche la prima e unica collaborazione con Samuel L. Jackson, nei panni del villain sig. Barron. Splendida Eva Green, tanto quanto il design dei ragazzi speciali e dei vacui; molto meno il finale, fin troppo cervellotico e complicato.
12. La fabbrica di cioccolato
Un film capace di incantare ogni bambino, ma che a molti anni di distanza dalla sua uscita, non invecchia altrettanto bene a differenza dell’iconica versione originale datata 1971. Willy Wonka è comunque una delle migliori maschere dell’istrionico Jonny Depp e la pellicola in pieno stile burtoniano.
11. Sweeney Todd – Il diabolico barbiere di Fleet Street
L’unico musical della carriera di Burton ha come protagonista il barbiere-serial killer Sweeney Todd, (Johnny Depp) che uccide spietatamente le vittime con il proprio rasoio insieme alla moglie (Elena Bonham Carter). Il macabro musical è anche il suo film di gran lunga più splatter, capace di guadagnare un Oscar alla miglior scenografia e di trionfare ai Golden Globes.
10. Frankenweenie
Ventotto anni dopo Burton si prende la rivincita con la Disney riuscendo finalmente a far pubblicare – dalla stessa casa di produzione losangelina che in origine lo aveva rifiutato – il lungometraggio Frankenweenie. Un film d’animazione tutto realizzato in stop motion che, ispirato dal leggendario Frankenstein di Mary Shelley, applica il potere della rigenerazione ad un cagnolino invece che ad un umano. È l’opportunità per vedere in azione il Burton più sincero ed ispirato degli ultimi dieci anni.
9. Il mistero di Sleepy Hollow
Omaggio alla Maschera del Demonio, opera fondamentale nell’ambito del cinema horror italiano della leggenda Mario Bava e, più in generale, un omaggio alla leggenda secolare del Cavaliere senza testa. Johnny Depp interpreta il giovane e disincantato agente della polizia Ichabod Crane, in un giallo gotico funestato dai misteriosi omicidi ad opera del perfetto villain Christopher Walken, il terrificante Cavaliere d’Assia.
8. Mars Attacks!
Il film più divertente e dissacrante di Tim Burton. Mars Attacks! è diventato col tempo un vero cult, merito di un eccezionale cast corale composto da Jack Nicholson, Michael J. Fox, Danny DeVito, Natalie Portman e tanti altri, che fa da cornice ad una tagliente satira che strizza l’occhio alla fantascienza classica anni Cinquanta. Un colpo secco sferrato alla conservatrice cultura americana.
7. Batman
Nel primo film della dilogia di Batman, Burton riesce nell’impresa di calare l’uomo pipistrello in una cornice del tutto innovativa per gli amanti della saga, ovvero il proprio mondo gotico e oscuro. È il film che consacra Michael Keaton come attore di fama internazionale, ma la punta di diamante è senza dubbio l’interpretazione di Jack Nicholson nei panni di Joker.
6. La sposa cadavere
È il primo vero film diretto da Tim Burton con la tecnica dell’animazione stop motion, poiché del celeberrimo Nightmare Before Christmas il regista di Burbank fu infatti “solo” produttore. La coppia ormai affiatata Depp – Bonham Carter doppia i protagonisti Victor ed Emily. Meravigliosa inoltre la colonna sonora di Danny Elfman, storico compositore che ha accompagnato Burton lungo tutta la sua carriera. Il rapporto fra Terra e oltretomba, tanto amato dal regista, non è mai stato così intenso.
5. Beetlejuice – Spiritello porcello
Il vero e proprio esordio cinematografico di Tim Burton che, dopo il primo interessante quanto acerbo esperimento, mostra al mondo tutta la sua poetica. Un giovane Michael Keaton nel 1988 interpreta uno dei personaggi più divertenti e scorretti mai comparsi sul Grande Schermo, Betelgeuse, un subdolo bio-esorcista. Una grande horror-comedy lunga novanta minuti in grado di conquistare anche un Oscar al miglior trucco; è il successo commerciale che inaugura la brillante carriera di Burton.
4. Batman – Il ritorno
Insieme al precedente capitolo, il secondo Batman di Burton è uno dei migliori cinecomics di sempre. Un film incredibilmente iconico, grazie anche al Pinguino di Danny De Vito e la catwoman di Michelle Pfeiffer. La diversità del Pinguino è la perfetta dimostrazione di quanto Burton sia stato fenomenale nel rappresentare gli emarginati nelle sue pellicole.
3. Ed Wood
Il progetto più intimo di Burton. Dopo aver incassato milioni di dollari con i precedenti film, il regista decide di dare vita ad un lavoro che racconta la storia di Ed Wood, uomo definito dalla critica come «il peggior regista della storia». Un incredibile Johnny Depp riesce a trasmettere la sconfinata e cieca passione di questo dimenticato, quanto deriso, regista nei confronti del cinema e al quale Burton dedica una toccante opera in bianco e nero.
2. Edward mani di forbice
È il film che passerà alla storia per aver consacrato la stella di Johnny Depp, da quel momento uno degli attori più amati ed acclamati al mondo. Un cult generazionale dal sapore dolceamaro che ruota attorno all’iconica maschera di Edward, quella di un ragazzo con le mani di forbice emarginato da tutti. È la più nota espressione del sentimento di Tim Burton che non può non commuovere e colpire lo spettatore.
1. Big Fish – Le storie di una vita incredibile
L’agognata medaglia d’oro finisce al collo della dolcissima pellicola che il regista americano traspone dall’omonimo romanzo di Daniel Wallace. L’odissea fiabesca di Edward Bloom – interpretato in gioventù da Ewan McGregor, mentre da anziano da Albert Finney – è la perfetta sintesi della poetica di Tim Burton. Un film in grado di mostrare con forza la sincerità delle emozioni umane all’interno di un contesto perlopiù fantastico, condito da un finale che ancora oggi è in grado di sciogliere anche i cuori più duri.