L’attesa aumenta il desiderio, diceva qualcuno. Se così fosse, nel 2022 “godremo” come non mai sotto quei palchi perché anche se non c’è ancora nulla di scritto nero su bianco, pare ormai certo che quella del 2021 sarà un’altra estate senza musica live (o meglio, senza i grandi eventi live). I primi segnali arrivano dalle principali società di live entertainment. Vertigo, ad esempio, ha annunciato ieri la riprogrammazione del concerto dei Rammstein che era in calendario per il 13 luglio prossimo allo Stadio Olimpico di Torino («Utilizzeremo l’estate per scrivere nuovi pezzi, ci vediamo nel 2022», ha fatto sapere il gruppo tedesco) – il concerto sarà recuperato il 12 luglio 2022 e i biglietti già acquistati rimangono validi per la nuova data.
Stessa sorte è toccata al tour nei palasport di Tommaso Paradiso che, come annunciato poche ore fa da Vivo Concerti e dall’artista stesso, sarà spostato alla primavera del prossimo anno: prima data il 22 marzo a Jesolo, ultima il 7 maggio a Reggio Calabria, nel mezzo gli show al Palazzo dello Sport di Roma e al Mediolanum Forum di Milano. Poi c’è la lunga lista di eventi negli stadi – da Cremonini (sette show in programma, compresa una data all’Autodromo di Imola) a Salmo a San Siro – che, salvo sorprese dell’ultimo minuto, saranno spostati all’estate 2022. La riprogrammazione avverrà nel giro di qualche settimana anche per i principali Festival – I-Days, Firenze Rocks e Rock in Roma su tutti –che attendevano i tour di Vasco Rossi, Aerosmith, Foo Fighters, Korn, Green Day e Red Hot Chili Peppers.