“Spesso vagavo per otto o dieci miglia nella neve più profonda per mantenere un appuntamento con un faggio o con una betulla gialla o con un pino vecchio conoscente”, scrive il naturalista americano Henry David Thoreau nel libro Walden. Leggendolo oggi, con gli occhi di chi non fa che guardare uno smartphone, diremmo “è pazzo”. Una conclusione veloce, senza troppi fronzoli. Me lo sono sentito dire anche qualche giorno fa, quando dopo decenni di capelli lunghi ho deciso di rasarmeli completamente. – Ma sei pazzo? Ma che ti salta in testa? – mi dicono.“Non lo so. Forse, mi andava di fare così!”. No, signori. Non stavo abbracciando una betulla gialla, né avevo appuntamento con un faggio innevato, eppure quel giudizio è arrivato violento anche a me, pur senza troppe complicazioni. Questo ragazzo è pazzo, ma nessuno ci ha fatto caso.
Se sei una star della musica mondiale, invece, e ti dicono “sei pazza”, qualcuno ci fa caso e qualche complicazione arriva di sicuro. Il giudizio si amplifica, diventa una sentenza. La lama affilata del boia che fionda dritta sul collo. E così, un giudizio frettoloso e indelicato, può davvero rovinarti la vita. È il caso della principessa del pop, Britney Spears. Un’artista, un’icona senza età, prigioniera da anni a causa del giudizio frettoloso di chi non ha saputo andare oltre. Britney, a soli 4 anni debutta nel mondo dello show business, diventando una piccola celebrity del mondo fatato di Disney. Nel Mickey Mouse Club c’erano anche artisti del calibro di Justin Timberlake e Christina Aguilera. Insomma, non stiamo parlando certo di Orietta Berti e Iva Zanicchi.
A proposito di Christina Aguilera, i loro destini si sono incrociati più volte nel corso degli anni. Pare infatti che già da piccole, le loro voci si somigliassero a tal punto che gli stessi produttori allenarono la piccola Spears a cantare con una voce non sua, la baby voice che l’ha resa celebre. Il boom arriva nel 1999, con l’album d’esordio …Baby One More Time. Un album che ancora oggi è ricordato non solo per l’inizio della carriera di Britney, ma per aver dato un suono ad un’intera generazione di teenagers in tutto il mondo. Ma la curiosità per la sua vita privata è troppo grande. Britney Spears non è più solo la popstar del momento, ma anche la celebrity più paparazzata in assoluto.
Britney è un prodotto, un marchio creato a tavolino. Nemmeno la voce è più la sua. Prova nel 2006 a incidere un album acustico, per rivelare al mondo il suo timbro, il suo vero potenziale, senza mascheramenti o voci infantili, ma l’album svanisce nel nulla, insieme al sogno di poter essere ciò che realmente è. La sua vita privata viene portata avanti, non senza alti e bassi, tra un flash di paparazzo e un altro, anche dopo la nascita dei due figli: Jayden e Sean, avuti dall’ex marito Kevin Federline. La pressione mediatica dopo il divorzio è troppa. Sembra che tutti si aspettino qualcosa da Britney. Sembra che ognuno stia comodo sulla poltrona della propria indifferenza, a godersi lo spettacolo di una stella che brucia ed esplode. E così è stato. La stella è esplosa. Il 2007 è l’anno del mental breakdown. Britney si rasa i capelli, prende a ombrellate i paparazzi in preda a evidenti deliri e si fa immortalare in condizioni psicofisiche al limite dell’umanamente accettabile.
A quel punto il giudizio del pubblico è unanime. Britney è pazza. Viene ricoverata per una grave crisi nervosa, da cui però cerca di uscire presto, anche per amore dei suoi due figli. Purtroppo il peggio non è ancora stato sfiorato. Il padre Jamie, infatti, ne approfitta del momento di debolezza di Britney per chiedere al tribunale di diventare tutore legale di tutto il patrimonio e la carriera della figlia. Jamie Spears, ancora oggi, è pagato circa 130.000 dollari all’anno per il suo ruolo. Il termine legale in California è “conservatorship”, che in italiano è tradotto con “interdizione giudiziale”. Interdizione che, nella prassi, viene applicata a chi ha disturbi mentali, o anziani incapaci di intendere e di volere. Prassi che dovrebbe essere portata avanti verso certi politici i cui deliri raggiungono picchi di assoluta indecenza, ma non con lei, non con Britney. Nessuno, infatti, riesce a spiegarsi perché una misura tanto restrittiva con una persona che non solo ha provato di essere capace di intendere e di volere, ma il cui unico desiderio è proprio quello di esprimersi liberamente. Pensate: vale più la parola di un pazzo che invita i cittadini a iniettarsi l’Amuchina per combattere il Covid, che quella di una cantante, colpevole di aver brandito il manico di un ombrello verso chi non rispetta la sua sacrosanta vita privata.
Britney Spears, a due mesi dal rilascio della clinica, dimostra di essere capace di prendere in mano la sua carriera e la sua stessa vita come mai prima d’ora. È l’anno di Womanizer e della comparsata nella serie How I Met Your Mother. Dopodiché pubblica 4 dischi, porta avanti tour mondiali, e una serie di show a Las Vegas quasi tutti sold out. Passa da giudice di X Factor, a produttrice di profumi e abbigliamento intimo, per un ammontare totale di 138.000.0000 di dollari. Attualmente si stima che il suo patrimonio netto sia di 60.000.000 di dollari. Patrimonio, però, di cui non può disporre. Nonostante il suo impegno, la carriera e la vita che riesce a vivere, Jamie ottiene la proroga della custodia e Britney è ancora prigioniera degli interessi di suo padre.
All’età di 38 anni, Britney non può fare nulla delle cose più semplici che una donna della sua età può permettersi di fare: guidare la macchina, fare una passeggiata, andare a fare shopping; contattare chiunque senza essere controllata a vista; spendere i propri soldi o persino sapere come vengono spesi, utilizzare un telefono cellulare senza che questo sia monitorato o utilizzare i social media senza che questi siano controllati, e ogni post approvato. Britney, inoltre, deve chiedere il permesso anche per sposarsi, avere altri bambini, e un’infinità di cose elementari che sono alla base del diritto di autodeterminarsi di ogni uomo. Qualcuno direbbe – ribellati! Come fai a vivere ancora in questo modo? Ma provate a immaginare come ci si possa sentire soli, senza la possibilità di avere un proprio avvocato, o di parlare pubblicamente della tutela giudiziale del padre, per non pagare le conseguenze di questa ribellione con altre restrizioni e non mettere in pericolo i propri figli. Immaginatevi al posto suo, sorvegliati h24, senza il minimo controllo sulla propria vita o la propria carriera. Quali sono, quindi, gli strumenti di Britney (oltre l’ombrello, chiaramente)?
I seguaci del movimento #FreeBritney, che si batte da anni per la liberazione della popstar dalla custodia in cui è intrappolata da molti anni, trovano piccoli messaggi nascosti nei vari post social che riesce a pubblicare pur sotto la supervisione del padre: didascalie dei post tratti da un libro in cui la protagonista cerca di scappare via dal padre, fino alla maglia gialla indossata a seguito del messaggio di un utente che la invitava a vestire un indumento giallo qualora avesse avuto bisogno di aiuto. I commenti inerenti al movimento #FreeBritney vengono costantemente eliminati e i post sui profili social di Britney diventano sempre più indecifrabili. Criptici. A tratti surrealistici. La notizia buona è che quest’estate ci sarà l’udienza per la proroga della custodia su Britney, o il rilascio della stessa. Non si sa come andrà a finire, ma è bello sapere che così tante persone stanno unendo la propria voce per far valere i diritti di una donna e soprattutto di una madre.
Il movimento è arrivato fino in Italia e molti influencer partecipano attivamente alla diffusione delle notizie riguardanti la nostra Santa Spears martire: da Chiara Ferragni a Gianmarco Zagato, fino al più recente Tommaso Zorzi, che svela, tramite la sua lunga amicizia con Lindsay Lohan, aspetti inediti che supporterebbero la tesi di questa libertà privata, fra cui quello di non poter essere intervistata direttamente, poiché proprio lo stesso padre scriverebbe di suo pugno le risposte alle diverse domande poste. E se domani Britney decidesse di abbracciare una betulla gialla, non datele della pazza. Pensatela, invece, una donna libera. Libera di fare quello che le pare. Persino prendervi a ombrellate. E avrebbe davvero ragione a farlo.