Se qualcuno mi avesse detto che oggi sarebbe uscito un nuovo singolo degli Oasis non ci avrei creduto. Ma d’altronde, chi ci avrebbe creduto? Tra i due fratelli di Manchester non corre buon sangue ormai da un po’ di tempo e nonostante Liam abbia più volte dichiarato, attraverso i suoi canali social, la volontà di riunire definitivamente la band, Noel ha sempre risposto picche. Persino adesso, in piena emergenza coronavirus, Our Kid ha invitato il fratello a prendere in considerazione l’idea di riunire gli Oasis per un concerto a scopo benefico, ma niente da fare.
Tuttavia, ieri mattina, con un comunicato a sorpresa, Noel ha annunciato l’uscita di un pezzo quasi inedito, Don’t Stop…, ritrovato per caso in uno scatolone. Il pezzo gira ormai da molti anni in una versione registrata durante un soundcheck ad Honk Kong nel 2005 anche se la versione che ci stiamo godendo in queste ore (oltre 300.000 le views su YouTube dalla mezzanotte di oggi) pare sia stata registrata nel 2014 durante le session di Chasing Yesterday, ben cinque anni dopo lo scioglimento del gruppo. Al netto di tutto, che sia stata o meno pensata per quell’album, il brano suona Oasis. Tanto Oasis.
Don’t Stop è una ballad perfetta, con una chitarra suonata magistralmente da The Chief e un testo che parla di speranza (“Don’t stop being happy/Don’t stop your clapping/Don’t stop your laughing/Take a piece of life, it’s alright/To hold back the night”). Insomma, il solito Noel, quello dei giorni migliori. Come l’ha presa il minore dei Gallagher? Ovviamante male. Un tweet di poche ore fa recita: “Oi tofu boy, se hai intenzione di rilasciare vecchie demo, assicurati che sia io a cantare e che ci sia Bonehead alla chitarra, altrimenti non ne vale la pena”.
Mentre ascolto per l’ennesima volta Don’t Stop…, sorgono spontanee alcune domande. Come mai Noel Gallagher, che ormai da tanto tempo considera gli Oasis morti e sepolti, ha deciso di riprendere il comando e lanciare un pezzo dove si, è lui a cantare, ma è stato pensato per essere in tutto e per tutto degli Oasis? Certo, lanciarlo a suo nome avrebbe avuto certamente un peso specifico diverso, soprattutto alla luce dei suoi ultimi lavori solisti, tutt’altro che fortunati. Può essere questo pezzo considerato un segnale per una eventuale réunion? A questo punto non possiamo dire né sì né no. Fatto sta che Noel è tornato a “lavorare” per conto degli Oasis e questo per ora ci basta.