«No, non è la fine del mondo, è semplicemente l’occasione per voltare pagina e andare avanti solo con ciò di cui abbiamo bisogno». Con queste parole Michael Stipe ha concluso ieri sera l’intervista con Alessandro Cattelan per il programma EPCC. Subito dopo aver eseguito No Time For Love Like Now, il brano scritto insieme a Aaron Dessner dei National e pubblicato nei primi giorni del lockdown, Stipe si è lasciando andare ad alcune considerazioni sull’emergenza sanitaria che il Pianeta sta affrontando. «Ho lasciato la mia casa di New York, dove vivo, circa un mese fa, per venire da mia madre e dalle mie sorelle: siamo al sicuro, stiamo bene, qualcuno è in convalescenza. Abbiamo perso un caro amico qualche giorno fa», ha raccontato.
L’ex leader dei R.E.M. ha parlato anche di Trump e della gestione dell’emergenza sanitaria in America. «Abbiamo avuto molte avvisaglie per cercare di evitare quello che sta accadendo qui ma le misure di cautela non sono state prese per tempo. It’s a fucking disaster. A New York faccio parte di un gruppo che si chiama Rise & Resist, e il nostro motto in questo momento è molto semplice: Trump mente, la gente muore», ha detto, per poi spiegare che ha smesso di consultare le informazioni che l’America diffonde attraverso la stampa e i social network: «I social distruggono la nostra anima. In mano a qualcuno di cattivo come il nostro attuale presidente diventano una piattaforma terribile per disseminare odio».