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Lauryn Hill e il disco d’esordio voce di tutte le donne

26 anni fa Lauryn Hill si aggiungeva alle grandi voci femminili della musica nera. E lo faceva strappando di prepotenza il microfono dalle mani di decine di uomini che avevano alimentato la cultura hip hop fino a quel momento

Vivere i propri ventitré anni consci del fatto che alla stessa età un’ancora sconosciuta al mondo Lauryn Hill cambiava le sorti dell’hip hop è un attentato alla propria autostima. Agli sgoccioli di un’estate newyorkese, il 25 agosto del 1998, alzava la voce una giovane donna nera, la alzava per farsi conoscere e riconoscere da chi in quel periodo scratchava su Hard Knock Life di Jay-Z e alzava il cursore del master su All Eyez On Me, per onorare la memoria di un certo Shakur morto sparato qualche tempo prima. Siamo al tramonto di un decennio d’oro per la doppia acca Made in US, east e west coast pullulano di sample soul e rime grezze, nelle casse degli stereo sotto i palazzoni di periferia riecheggia soltanto il rap, nato, cresciuto e fattosi culto in soli dieci anni.
Alle straordinarie voci calde delle donne afro spettano i ritornelli. Hanno raccolto l’eredità di Aretha, Nina Simone, Etta James e si sono ritagliate il proprio posto in un genere che di femminile, fino all’uscita di The Miseducation of Lauryn Hill, ha poco. Dietro la musica c’è un motivo, sempre, e le ragioni che muovono l’arte sono molteplici, di natura spesso sociale; quelle che hanno spinto Lauryn Hill alla pubblicazione del suo primo disco solista hanno radici profonde.

La donna combatte per esserci, dagli albori dell’interazione sociale, e nella musica come nella storia ha dovuto urlare “presente” alle società che si sono susseguite. L’hip hop è un genere (usiamo il termine genere per semplificazione, è molto altro) che nasce maschio, sebbene i campioni che girano in loop sugli Akai dei produttori del periodo siano tutti di derivazione jazz o bop molto spesso estrapolati da brani di interpreti donne già citate in precedenza. I vocals e i ritornelli femminili impreziosiscono i dischi, ma non basta. C’è bisogno di un momento di rottura, ce lo insegna la storia, c’è bisogno di un cambiamento. Lauryn sa rappare e cantare, è sia voce narrante che incisiva, ha un passato denso per una ragazza poco più che ventenne. Il vero senso di The Miseducation of Lauryn Hill è tutto qui. Una voce femminile fuori dal coro, storie di razzismo, emancipazione, lotta sociale. È quello che serve al genere per aprirsi a una sensibilità più ampia, a storie diverse da quelle che raccontano di lotte tra gang e sparatorie. I Tuff Gong Studios, Kingstown, Jamaica, sono la cornice perfetta per costruire un disco così rilevante a livello sociale e culturale. Lontano dall’industria discografica, lontano da logiche di mercato che infettano il processo creativo. C’è soltanto una donna che parla di spiritualità cristiana, cultura rastafari; che dedica al proprio figlio, con tutto l’amore che soltanto una mamma può sprigionare, una delle tracce più iconiche (To Zion featuring Carlos Santana) dell’intero disco.

C’è una voce potentissima che si leva sopra tutte e dà alla luce un’opera rimasta negli annali della black music, portandosi dietro di sé, per anni, uno strascico gigantesco. Il 25 agosto 1998, alle grandi voci femminili della musica nera, se ne aggiunge un’altra, quella di Lauryn Hill. E lo fa strappando di prepotenza il microfono dalle mani di decine e centinaia di uomini che avevano alimentato la cultura hip hop fino a quel momento. La sua opera prima è una rivolta tanto assordante quanto silenziosa, è la vita di una donna forte con le sue debolezze, è il manifesto di una protesta più attuale che mai, declinato in forma di hip hop, soul, R&B. Raccontare un disco come questo con numeroni, classifiche e riconoscimenti sarebbe riduttivo, cercare di ritrarne il vero valore culturale potrebbe essere un buon modo per rendergli giustizia, seppur non ne abbia alcun bisogno. In sintesi, per chiudere ad effetto, come nei migliori racconti, The Miseducation of Lauryn Hill è la voce di una donna, The Miseducation of Lauryn Hill è la voce di tutte le donne.

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