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Tutte le stagioni di “The Crown” dalla peggiore alla migliore

Dalla prima stagione con Claire Foy all’ultimo (deludentissimo) capitolo che decreta la fine: abbiamo ordinato dalla peggiore alla migliore tutte le stagioni di “The Crown”

Quando si stila una classifica come questa sorge spontanea una domanda e cioè se sia veramente realistico parlare di possibili spoiler quando l’argomento trattato è stato approfondito nell’ultimo secolo da qualsiasi organo di stampa a livello mondiale. La risposta probabilmente è no, ma cercheremo comunque di non anticipare troppo nel raccontarvi com’è la sesta ed ultima stagione di The Crown – già disponibile su Netflix  – e, per chi non le avesse ancora viste, di quelle precedenti.

6. Sesta stagione

Se non si è vissuti su Marte negli ultimi venticinque anni non c’è nulla di quanto raccontato in questa ultima e conclusiva stagione di questa serie che possa risultare minimamente nuovo. Proprio per questo, pur non dimenticando che stiamo parlando di una serie televisiva e non di una ricostruzione storico giornalistica, alcune rappresentazioni risultano obiettivamente forzate. Altre cose accadute, invece, sono bellamente ignorate. Verrebbe quasi da pensare che si sia voluto fare forzatamente un ritratto benevolo dell’attuale Re, per dirne una. Non aggiungo altro se non il fatto che l’ultimo episodio è quello più interessante, anche sotto l’aspetto del profilo psicologico della fu Queen Elizabeth. 

5. Quinta stagione

Gli elementi per farne una narrazione avvincente c’erano tutti, ma nonostante ciò, con la quinta stagione di The Crown gli autori hanno scelto di nuotare in superficie. La scelta dei nuovi protagonisti, necessaria per l’avanzare del tempo nella struttura narrativa, convincono poco, a partire da un Dominic West nei panni di un Principe Carlo privo di tratti fisici che lo ricordino e una Elizabeth Debicki nel ruolo di Lady Diana decisamente troppo goffa. Ma il vero punto debole di questa stagione è la quasi totale assenza dell’analisi psicologica dei personaggi che, in questo capitolo, sono alle prese col periodo peggiore delle loro vite. Visto il materiale a disposizione, si poteva fare di meglio.

4. Terza stagione

Siamo nel periodo che va dagli anni Sessanta all’inizio dei Settanta. Elisabetta II (una bravissima Olivia Colman) è una Regina solida e madre di quattro figli che crescono con doveri ed aspettative molto alte. I rapporti fra di loro, basati anche su una sorta di gara per avere l’attenzione e l’affetto dei genitori spesso troppo impegnati per loro, sono complicati e le prime storie d’amore li mettono davanti al proprio destino. Margaret (Helena Bonham Carter), che mal sopporta il ruolo di seconda alla sorella, riesce in qualche modo a rendersi utile alla Nazione che nel frattempo naviga in pessime acque dal punto di vista economico. Una stagione buona, ma inferiore ai primi due capitoli della serie.

3. Seconda stagione

Degnissimo seguito della prima stagione, la trama si smoda tra gli anni Cinquanta e l’inizio dei Sessanta. Scandali scuotono sia il Regno che il matrimonio tra Elisabetta (in questa stagione interpretata da Claire Foy) e Filippo (Matt Smith), Margaret (Vanessa Kirby), non senza difficoltà e sofferenza, rinuncia al suo grande amore Peter e volta pagina col fotografo Antony Armstrong-Jones interpretato da Matthew Goode, mentre Carlo viene costretto dal padre, e contro il parere della Regina, a frequentare un collegio troppo duro per l’indole del giovane Principe. Sempre dominanti nel racconto sia i rapporti fra i protagonisti che i risvolti psicologici ad essi collegati.

2. Quarta stagione

Da un lato il rapporto tra Elisabetta II (interpretata ancora una volta da Olivia Colman) e Margaret (Gillian Anderson), dall’altro la vicenda che porta alle nozze fra Carlo (Josh O’Connor) e Diana (Emma Corrin), il quarto capitolo di The Crown copre l’arco temporale degli anni Ottanta. In questa stagione più che in altre viene fuori come i palazzi possano diventare spesso delle prigioni, il protocollo una camicia di forza, le riunioni di famiglia dei consessi soffocanti ed i viaggi di stato un motivo per contendersi le attenzioni dei giornali e del popolo. Un gioco lento, crudele e immutabile nel tempo che distrugge tutto e tutti.

1. Prima stagione

Il fascino di Claire Foy (Elisabetta II) e Vanessa Kirby (Margharet) e l’intensità delle loro interpretazioni (che hanno reso loro premi e nomination) rendono la prima stagione un vero e proprio gioiellino. In particolare, nella prima stagione i passaggi storici che hanno portato all’inizio di un regno durato ben settant’anni sono ben narrati anche sotto il profilo umano, facendo sempre, non senza travagli e scelte difficili, un costante travaso tra ciò che è dovere e ciò che è privato. I costumi meravigliosi e le ricostruzioni contribuiscono a rendere (per il momento) la prima stagione il capitolo migliore di The Crown.