Il percorso di qualsiasi carriera che passa per il palco di Sanremo, ne viene indubbiamente segnato prima, durante e dopo. E questa dinamica è vera soprattutto per le ultime edizioni che hanno riportato il Festival ad essere per l’industria musicale italiana la manifestazione centrale di tutto un anno. Ed è stato così anche per i Coma Cose: la tappa sanremese del 2021 – per capirci: l’edizione della pandemia, senza pubblico e con i palloncini a far da figuranti sulle sedie – è stata una svolta epocale per la loro vita come coppia su e giù dal palco. Così Fausto e California hanno deciso di ritornare sul luogo del delitto che li ha portati dall’essere un duo per pochi della scena indie, ad un mainstream che, per loro stessa ammissione, li ha segnati. Il brano che presenteranno s’intitola L’addio, è prodotto dai Mamakass ed è il racconto di una crisi profonda che li ha separati, ma che sono riusciti a superare. Perché se è vero che Fiamme negli occhi gli ha donato popolarità e successo, e altrettanto vero che quell’esperienza li ha fatti sprofondare nella crisi che ha ispirato il brano sanremese. E mentre in sottofondo Always dei Bon Jovi crea l’atmosfera giusta per entrare nel mood del loro pezzo, i Coma Cose mi raccontano quanto è difficile riuscire a far funzionare una coppia come la loro sia sul palco che nella vita privata.
«Sin dal giorno zero, nel nostro percorso, c’è stata tanta verità e trasparenza e siamo convinti che questa cosa sia arrivata anche al nostro pubblico – dicono – Siamo abituati alle immagini disneyane che ci mostrano i social, nel nostro caso abbiamo optato per la semplicità: siamo due persone che stanno insieme, è la cosa più basica del mondo, ma è anche la più difficile, con tanti retroscena. Sulla carta, dal punto di vista giornalistico, una coppia potrebbe essere la cosa più noiosa da raccontare, anche se in realtà nel panorama musicale italiano di coppie non ce ne sono tantissime. Non è facile essere una coppia nella vita e nel lavoro perché è come se avessimo due rapporti diversi che switchano. E poi c’è anche la dimensione di pubblico e privato: c’è del quadripolarismo». Fausto e California hanno deciso di essere sinceri, diretti, di non nascondersi e di fare, fondamentalmente, una terapia di coppia allargata a tutto il loro pubblico, confidando nel fatto che questa sincerità possa essere compresa. «Siamo molto contenti di tornare a Sanremo con un brano che parla di un momento così intimo e fragile, sarà sia una bella sfida che una bella emozione. Speriamo possa dare anche una mano a qualcuno a superare un momento di allontanamento come quello che abbiamo vissuto noi».
«La canzone l’abbiamo scritta dopo il nostro riavvicinamento, nel brano diciamo che l’addio non è una possibilità. È un pezzo molto diverso da Fiamme negli occhi, sia come tematiche che come suoni. In questo momento? Stiamo lavorando alla performance, anche se avremmo voluto lasciare spazio solo alle parole». Sulla questione duetti, le bocche sono cucite. «Se dovessimo scegliere con chi cantare la nostra canzone per darne una versione diversa sceglieremmo Battiato e Alice – mi confidano – comunque laddove siamo chiamati a fare una collaborazione ci piacerebbe farla con un artista o una realtà con un percorso affine al nostro o col quale quantomeno ti puoi confrontare». Non potendo dire nulla di concreto su questo argomento (pena gli strali di Amadeus) l’unica cosa certa scucita ai Coma Cose è che nella serata cover verrà portato da loro un brano degli anni Ottanta, ma «che non sarà una ballad».