Netflix dedica alla figlia dell’iconica famiglia Addams una serie di otto episodi intitolata, appunto, Mercoledì. Lo show, diretto per i primi quattro episodi da Tim Burton, ha come protagonista una Mercoledì adolescente che, nonostante i propri poteri psichici, affronta i tipici tormenti della propria età, esattamente come tutti i suoi coetanei, normali o freaks che siano. A seguito di un’ennesima bravata un po’ troppo estrema, Mercoledì (Jenna Ortega) viene cacciata da scuola; così Gomez (Luis Guzmán) e Morticia (Catherine Zeta Jones) decidono di mandarla alla Nevermore, una scuola che loro stessi hanno frequentato e dove sono sicuri che la ragazza si troverà a proprio agio. La scuola è frequentata infatti da altri ragazzi speciali come lei: mannari, vampiri, sirene e gorgoni, tutti giovani reietti della società che cercano di trovare e difendere il proprio posto nel mondo. Nonostante le resistenze iniziali e il rapporto conflittuale con la preside Weems (Gwendoline Christie), Mercoledì non ci mette molto ad ambientarsi e a trovare dei preziosi amici, tra tutti il suo fedele aiutante Mano, ma anche nuove conoscenze come Eugene (Moosa Mostafa) e Enid (Emma Myers).
Mercoledì, tra i vari impegni scolastici – che non possono non ricordare le tradizioni potteriane della scuola di Hogwarts – viene a conoscenza di alcuni misteri che la coinvolgeranno sempre di più. La principale trama investigativa la vede indagare su una misteriosa e feroce creatura che sta terrorizzando la cittadina di Jericho. Allo stesso tempo, vengono a galla altre questioni più personali: un vecchio caso di omicidio di cui il padre sembra essere colpevole e un’indecifrabile profezia con la stessa Mercoledì protagonista. Grazie all’aiuto dei compagni e dei propri poteri, riuscirà a venire a capo di tutti gli enigmi, arrivando alla fine dell’anno scolastico – e della stagione – cresciuta e un pochino ammorbidita. Lo show si configura come un perfetto connubio tra una serie investigativa e serie adolescenziale, il tutto immerso in un’atmosfera gotica fantasy. Infatti, seguendo canonicamente gli stilemi dei teen drama, Mercoledì si confronta per la prima volta con l’amicizia e con gli amori adolescenziali ed esplora il rapporto con l’autorità. In particolare, quest’ultimo aspetto è portato sullo schermo in maniera approfondita e trasversale. La giovane, nonostante i suoi siano, al contrario di altri genitori, estremamente comprensivi e la incoraggino nelle proprie passioni, ha con loro un rapporto conflittuale. Quando la lasceranno nella scuola, questo ruolo verrà assunto dalla preside Weems e dallo sceriffo Donovan, con i quali la giovane instaurerà un rapporto stretto e complicato, fatto di amore e odio e mutuo rispetto.
La gestione dei tempi è probabilmente uno degli aspetti meglio gestiti dalla serie. Tutte le trame sono sviluppate in modo graduale, non banale e coerente, nonostante gli intrecci e le false piste. La regia burtoniana è sicuramente presente: sebbene visivamente più attenuata, la direzione degli attori e le loro interpretazioni risultano efficacissima, in particolare per quanto riguarda Jenna Ortega, destinata sicuramente a diventare una Mercoledì iconica (la sua danza goth nella scena del ballo ha già invaso i social al punto che non potrete più farne a meno). Lodevoli anche gli effetti speciali e il lavoro di Victor Dorobantu su Mano. Tirando le somme, Mercoledì risulta una serie leggera e al tempo stesso ben curata e intrigante, adatta a tutti i tipi di pubblico e che ha già dimostrato tutto il suo potenziale, superando il record di ore di visioni settimanali della piattaforma, finora detenuto dal quarto capitolo di Stranger Things.