Dopo un silenzio stampa durato sei anni, Adele ha pubblicato il primo singolo (Easy On Me) tratto dal suo nuovo disco 30. 19, 21, 25 e 30 sono i suoi numeri fortunati. Dal 2008 gli album di Adele hanno letteralmente invaso e dominato le classifiche spezzando ogni tipo di andamento algoritmico, ogni tipo di tendenza musicale a livello mondiale. La cantautrice britannica ferma la corsa inarrestabile alla hit che polverizza gli streaming, perchè la cavalcata delle canzoni di Adele compete a una gara senza rivali. Non c’è campionato, non c’è storia e soprattutto non c’è hit di Adele che non diventa automaticamente un evergreen, ed è questa la sua potenza indiscutibile e ciò che la eleva ad artista senza tempo. Quando mi hanno proposto di scrivere sull’argomento, mi sono chiesta come avrei potuto avvalorare la mia tesi senza cadere in gigantografie inutili e banali. Prima quindi di inciampare in facili tranelli, ho deciso di partire da una domanda molto semplice: chi è Adele? Il suo nome aleggia inarrivabile nell’iperuranio delle idee dei bravissimi, e so di non dire niente di nuovo, ma penso sinceramente non sia semplice retorica, penso sia effettivamente così.
Tralasciando il fatto che il marketing anglosassone abbia avuto un grandissimo merito in questo, non c’è ombra di dubbio che Adele ormai sia un mostro sacro della musica pop dei nostri giorni. Ce la ricordiamo tutti tra le foglie di Chasing Pavements a sfoggiare al mondo le sue insicurezze a voce piena, e , anche se non sapevamo bene se ci saremmo potuti fidare di tanta bravura, già era una novità incredibile. Ci ha pensato poi 19 a sfrondare ogni dubbio, con Make You Feel My Love e Could Shoulder; è stata la volta poi di Rolling in The Deep nel 2011 che ha preluso l’uscita di 21. Sarà la voce della colonna sonora di James Bond, in un pezzo monumentale, Skyfall, vincitrice dell’Oscar come Miglior canzone; dopo quattro anni di pausa, uscirà 25 con un’altra canzone strepitosa che le fa da apripista, Hello. A quei Grammy Awards del 2017, Adele vince tutte le statuette per ogni categoria per cui era stata nominata.
Insomma non c’è da meravigliarsi se anche Easy On Me è in vetta, soprattutto dopo averci fatto credere che dopo tutti questi successi Adele si fosse effettivamente ritirata dalla scena («Forse non vi vedrò più a uno show dal vivo, ma non scorderò mai tutto questo», disse dal palco del Wembley Stadium). Anche questa uscita è una bandiera piazzata sul pianeta Adele, a rivendicare ogni volta la sua esistenza con insindacabile bravura; ogni traccia è un racconto drammatico, una colonna sonora perfetta per un personaggio nostalgico e tremendamente elegante come il suo. Nonostante tutte le tracce abbiano un sentore di pop trito e ritrito, melodie orecchiabili fino all’inverosimile che gridano ai più malinconici cliché, le cose fatte bene saranno sempre una spanna sopra il resto e nonostante ci rendiamo conto che è sempre la solita Adele, noi della bravura non ne avremo mai abbastanza.