I Kasabian ripartono da casa loro, l’Inghilterra, storicamente terra di rinascita e patria di quel tanto chiacchierato britpop che ancora oggi, dopo quasi trent’anni, continua ad appassionare gli amanti di quell’affascinante universo fatto di personaggi scorretti, felpe Adidas e cori da ultras. Dopo tutto il marasma dovuto alla pandemia globale, la band nata e cresciuta a Leicester, torna con un tour definito da loro stessi «intimo, con grandi classici, ma anche qualcosa di nuovo per muovere il pubblico». Ma la vera notizia però è che per la prima volta dalla loro fondazione, i Kasabian si esibiranno senza Tom Meighan. Lo scorso anno, infatti, Meighan era stato improvvisamente scaricato dai suoi compagni. Un fulmine a ciel sereno per tutti i fan, che hanno poi scoperto le cause di tale decisione proprio dal diretto interessato, accusato di aver aggredito fisicamente la ex fidanzata. Da qui la scelta quindi degli altri componenti di allontanarlo dalla band. I Kasabian perdono quindi il loro cantante, ma probabilmente non il loro leader. Infatti la storia della band inglese è particolare. Storicamente tutte le più grandi band vengono identificate nella stella dell’interprete vocale: Axl per i Guns, Cobain per i Nirvana, Liam per gli Oasis. Ma non è questo il caso dei Kasabian. Il leader, nonché immagine della band era e continua ad essere Sergio Pizzorno che, dopo l’esperienza solista (The S.L.P.) e l’abbandono di Meighan, è diventato a tutti gli effetti il nuovo cantante della band.
Una separazione quindi non così traumatica sulla carta, che però si è trasformata sui social in una vera e propria forma di protesta. Sotto all’annuncio del nuovo tour, i fan hanno manifestato la loro perplessità sulla nuova formazione, chiedendo a gran voce il reintegro di Tom (che nel frattempo sembra essersi ricongiunto con la fidanzata) sulla base che «non possono esistere i Kasabian senza di lui». Una manifestazione d’amore nei confronti dell’ex cantante della band che ci pone davanti ad una domanda lecita: hanno davvero ragione i fan? La storia ci insegna che quando un leader lascia un gruppo, non sempre le cose vanno per il meglio, basti pensare ai Queen senza Mercury, ma allo stesso tempo ci sono esempi, come ad esempio dei Genesis dopo l’abbandono di Peter Gabriel, nei quali le band trovano, dopo una dolorosa separazione, nuova linfa per trasformarsi in qualcosa di nuovo, e magari migliore. Staremo a vedere quale sarà la nuova vita dei Kasabian senza Tom Meighan, nella speranza che i ragazzacci di Leicester continuino a farci saltare e ballare con il loro stile unico per tutti i festival europei.