Tra case dai lussuosi interni – un tripudio di marmi, oro, parquet e quadri preziosi – attici con vista su Central Park, case-vacanze a Long Island, scuole per ricchi da 50.000 dollari all’anno e la sublime musica de Le quattro stagioni di Vivaldi si insinua un morbo che, subdolo e silenzioso, si impadronisce lentamente della famiglia Fraser. Una famiglia ancora più bella delle pur magnifiche cartoline tratteggiate in principio, composta dalla psicoterapeuta dell’Uppper East Side Grace (Nicole Kidman), il rinomato medico, specializzato nella cura di tumori pediatrici, Jonathan (Hugh Grant) ed il loro figlio dodicenne Henry (Noah Jupe) a cui si va ad aggiungere uno statuario Donald Sutherland nelle vesti di Franklin, il padre di lei. Grace, come recita la colonna sonora della miniserie Dream a Little Dream da lei stessa interpretata, sta vivendo il suo sogno, che è anche il lecito sogno di ogni essere umano, vivere una vita perfetta, ma la perfezione si sa è un’illusione e dietro l’angolo infatti si annida la rovina, che è anche la traduzione letterale del titolo della miniserie. Un naufragio che appare lampante dopo aver scavallato la prima mezz’ora di visione, avuto giusto il tempo di riprenderci da quella lucida magnificenza e quel quasi fiabesco scintillio con cui la serie ci accoglie. Il derapage, ovvero lo slittamento, della famiglia Fraser è frutto – e questo costituisce il sottotitolo della serie – delle “verità non dette” tra i due coniugi, innamorati e sposati da 14 anni, ma che improvvisamente si riscoprono a sapere poco o nulla dell’altro.
Grace non conosce la famiglia di lui e, pur essendo una rinomata psicanalista, non intuisce le drammatiche e poco chiare vicende dell’adolescenza di Jonathan, lui invece, nonostante il fascino magnetico che esercita su ogni individuo con cui si interfaccia, sembra incredibilmente non sapere come approcciarsi a lei nei momenti di massimo spannung emotivo, apparendo improvvisamnete goffo, meschino e impacciato. In questa quiete prima della tempesta la miccia per la detonazione la offre la dirompente e allo stesso tempo fragile bellezza di Elena Alves (Matilda De Angelis) la quale, pur rimanendo solo pochi minuti sullo schermo, riesce ad offrire una presenza in grado di aleggiare (attraverso diversi flashback) lungo tutte le sei puntate della serie. Elena, artista di umile condizione, è un corpo estraneo nell’algido dipinto della società newyorkése offertoci dalla sapiente regia di Susanne Bier. Questa sua estraneità si palesa in comportamenti genuini ma inappropriati come allattare al seno la sua piccola creatura ad una riunione di mamme (le amiche snob di Grace) oppure non mostrando alcuna timidezza o pudore nel mostrarsi totalmente nuda di fronte a Grace, donna dalla grazia principesca. Come può Elena mandare il proprio figlio Miguel in una scuola per ricchi? Perchè è ossessionata dalla figura di Grace? Tutti interrogativi che rimangono “sospesi” quando il corpo senza vita di Elena, sfregiato da undici martellate al volto, viene scoperto nel suo atelier dal piccolo Miguel: «Chi ha ucciso Elena Alves?» è infatti la vera domanda attorno alla quale ruota la serie.
Metà thriller psicologico metà dramma coniugale, The Undoing è una serie che dà assuefazione che vedresti volentieri tutta d’un fiato seppure sia fortemente controindicata per chi soffre di invidia sociale: tutta la famiglia Fraser infatti anche nello psicodramma più totale mantiene un aplomb ed una compostezza invidiabili, come altrettanto invidiabile è, per ogni comune mortale, la resa che uno smoking fa su un sempre fascinoso ed indecifrabile – pur affaticato dall’età – Hugh Grant o la naturale capacità di Nicole Kidman di indossare ogni sorta di improbabile (per forma e colori) cappotto ottenendo sempre una straordinaria resa visiva facendo – possiamo scommetterci – invidia all’intero universo femminile. L’ennesimo prodotto di successo dell’emittente televisiva HBO è disponibile in Italia su Sky Atlantic e in streaming su NOW TV e merita, in queste gialle, arancioni o rosse giornate di essere guardato, anzi divorato.