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La musica dal vivo potrebbe ripartire da venue semivuote

Artisti sul palco e venue “piene” per il 20%. È questa la soluzione – che non piace agli artisti – proposta da Live Nation per salvare il settore dell’entertainment dalla crisi coronavirus che ha obbligato i promoter dello spettacolo a bloccare tutti gli spettacoli fino a data da destinarsi. Insomma, l’idea di base è quella di far suonare gli artisti di fronte a 3.000 spettatori in palasport che ne potrebbero in realtà contenere 15.000, oppure farli suonare di fronte a 12.000 spettatori in stadi che ne potrebbero contenere 60.000. Per i big, anziché ad arene e palasport, si pensa a teatri e club. Lo ha annunciato il CEO di Live Nation, Michael Rapino: «Ci sono artisti che possono riempire un’arena, ma anche suonare per 10 sere in un club o teatro per una fascia di pubblico alta. Siamo vedendo molti artisti che si stanno dando da fare per uscire una volta che è al sicuro».

Più nello specifico, la proposta prevede innanzitutto una riduzione del pubblico dell’80% e i suoi membri assisterebbero agli show sedendo tra i due e i dodici posti di distanza durante tutta la durata dello spettacolo. Inoltre, a chiunque partecipi ad un concerto verrà misurata la temperatura all’ingresso e si chiederà di indossare una mascherina. Tra le altre norme di sicurezza, Live Nation ha anche comunicato che si inizieranno ad usare disinfettanti aerei che verranno spruzzati prima e durante i live; l’accesso ai bagni sarà limitato a dieci persone alla volta e infine tutti gli alimenti e le bevande acquistabili nelle location dovranno essere preconfezionati o muniti di coperchio. Fateci sapere cosa ne pensate con un commento sulla nostra pagina Facebook.

Intanto il 15 maggio un locale di Fort Smith, in Arkansas, ospiterà il primo evento con musica dal vivo dall’inizio dell’isolamento sociale adottato per fermare il contagio da coronavirus. Il concerto di Travis McCready dei Bishop Gunn si terrà al Temple Live in totale sicurezza. Per esempio: la capienza del locale sarà ridotta da 1100 persone a 229; tutte le aree verranno sanificate; verranno vendute delle mascherine e il pubblico entrerà in maniera scaglionata e dopo un controllo della temperatura. Inoltre, i bagni saranno utilizzabili da massimo 10 persone per volta, e tutte le poltrone saranno divise in cluster per garantire la distanza di sicurezza tra le persone.