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“20 Years In The Desert” è perfetto per superare il lockdown

Se non puoi andare al Coachella, il Coachella viene da te. Nello stesso giorno in cui il festival avrebbe dovuto aprire le danze con lo show di Travis Scott, arriva 20 Years In The Desert, il documentario targato YouTube Originals che racconta la storia della rassegna da due decenni ospitata dal Polo Club di Indio, in California, attraverso alcune delle più memorabili esibizioni mai tenute sui propri palchi. «Tutti sanno cos’è il Coachella, anche quelli che non amano la musica», dice Billie Eilish nei primi minuti del film. Ed ha ragione. Il documentario ripercorre le principali esibizioni attraverso un’incredibile quantità di filmati d’archivio, da quella di Morrissey nel 1999 al leggendario show soprannominato “Beychella” di Beyoncé nel 2018. «Non volevamo soltanto tracciare la storia del festival, ma cogliere l’opportunità di toccare implicazioni più ampie. Non stiamo parlando di un qualche tenda nel deserto, ma dell’evoluzione della musica elettronica e di una cultura musicale», ha dichiarato Chris Perkel, direttore e produttore esecutivo del film. Insomma, 20 Years In The Desert è il documentario giusto, nel momento giusto, e anche se non potrà mai eguagliare l’esperienza live, può sicuramente alleviare quell’astinenza da concerto con cui dovremo convivere da qui ai prossimi mesi.

Il documentario anticipa l’edizione 2020 che a causa del lockdown è stata spostata al prossimo autunno, molti i grandi nomi già annunciati, da Travis Scott e Frank Ocean ai Rage Against The Machine e Thom Yorke, ma anche Lana Del Rey, Run The Jewels, 21 Savage, Brockhampton, Lewis Capaldi, Charli XCX, Hot Chip, Caribou, Dixon, Lil Uzi Vert, FKA Twigs e Fatboy Slim.