Una prima serata piena di alti e bassi in quel di Sanremo. Amadeus sembra non aver fatto grandi scivoloni (a differenza di Albano), Achille Lauro si è spogliato letteralmente sul palco del teatro Ariston, Diletta Leotta e Rula Jebreal splendide e soprattutto capaci, una reunion della famiglia Carrisi–Power sulle note di Cristiano Malgioglio, l’emozione di Tiziano Ferro e dodici super esibizioni che abbiamo recensito per voi.
IRENE GRANDI, FINALMENTE IO
Ho apprezzato la disinvoltura di Irene Grandi sui tacchi per le scale di Sanremo. La stessa disinvoltura di Maurizio Costanzo ad un convegno per produttori di scaldacollo. Considerando che anche Albano ci stava rimettendo il collo, che ne dite se per la prossima edizione optaste per un ascensore? Nonostante questo, il pezzo suona bene. Si sente Vasco alla scrittura (“Facciamolo adesso… oppure è lo stesso/Io sono fatta così/Ma quando canto sto da Dio”), ed è automaticamente garanzia di successo.
Canzone: 7
Performance: 8
MARCO MASINI, IL CONFRONTO
Fastidioso come starnutire bevendo la Coca Cola.
Canzone: 4
Performance: 5
RITA PAVONE, NIENTE (RESILIENZA 74)
Sappiate che questa recensione l’ho scritta solo con la mano destra. Così Rita non si incazza. Grinta e energia si fondono in questo pezzo, il risultato è super positivo.
Canzone: 8
Performance: 10
ACHILLE LAURO, ME NE FREGO
“Ci son cascato di nuovo/Pensi sia un gioco/Vedermi prendere fuoco”, canta su una base che ricorda vagamente la Rolls Royce portata lo scorso anno sempre sul palco dell’Ariston. Ma nonostante ciò, con la sua performance (ne parliamo qui) l’artista romano ci ha lasciati a bocca aperta come una marmotta davanti la scritta IVECO. Questo festival è già il suo.
Canzone: 8
Performance: 10000000+
DIODATO, FAI RUMORE
Canta ripetutamente “E non lo posso sopportare”, e lo capisco. Se poi me lo dici vestito da iettatore di Avanti un altro, ci credo. Non lo posso proprio sopportare. La canzone è sovraccarica. Così drammatica che i fiori di Sanremo si sono appassiti tutti.
Canzone: 5
Performance: 4
LE VIBRAZIONI, DOV’È
Ho atteso la loro esibizione come Clizia Incorvaia attende l’assegno di mantenimento del suo ex marito, il frontman del gruppo. No, non per sentire Sarcina. Per sentire dire finalmente: «Dirige l’orchestra il maestro Beppe Vessicchio».
Canzone: 4
Performance: 4
ANASTASIO, ROSSO DI RABBIA
Di bianco vestito, pensavo fosse arrivato l’infermiere della neuro per fare il TSO ad Albano e Romina. E invece no, era Anastasio. Ed è pure bravo! Canta su un tappeto rockeggiante, e colpisce forte.
Canzone: 7
Performance: 7
ELODIE, ANDROMEDA
Pazzesca in total look Versace, molto bella anche la cover del pezzo di Mahmood. Ah, non era una sua cover? Va beh, capita di sbagliarsi. Su una cosa però non mi sbaglio: lei è già pronta per l’Eurovision Song Contest.
Canzone: 9
Performance: 8
BUGO & MORGAN, SINCERO
Il ciuffo di Morgan ha canalizzato tutta l’attenzione dell’esibizione. Si può dire quasi che erano in tre sul palco. In quattro, se vogliamo contare anche il fisco italiano.
Canzone: 6
Performance: 7
ALBERTO URSO, IL SOLE AD EST
A questo cantante devo riconoscere la capacità di farmi sentire sensazioni, sapori, odori. Tipo l’odore che sento stasera è quello di muffa e naftalina. Non la sentite anche voi quest’aria di vecchio, vecchio e vecchio?
Canzone: 4
Performance: 4
RIKI, LO SAPPIAMO ENTRAMBI
Lui ha più sonno di noi. Fa fatica a tenere aperti gli occhi. E come biasimarlo? Ci mancava poco che cantava con Marzullo. Ma allora mi chiedo, perché non correre a letto?
Canzone: 3
Performance: 3
RAPHAEL GUALAZZI, CARIOCA
Look da pappone di un motel del Bronx, un gangster armato di pianoforte che ha deciso di ridestarci tutti con un pezzone che unisce l’urban al jazz latino. Insomma, di Carioca la canzone non ha molto, nonostante la sezione di fiati sul palco durante l’esibizione, però ci fidiamo. Sarà un problema di fuso orario.
Canzone: 9
Performance: 8