Venerdì scorso, senza nessuna anticipazione, è comparso su tutte le piattaforme streaming Music To Be Murdered By, l’undicesimo album in studio del rapper più iconico degli ultimi vent’anni. Apparentemente tornato a collaborare con il suo storico prdotuttore Dr. Dre (non è citato nei crediti ma il suo nome viene fuori continuamente nelle tracce dell’album), Eminem torna sulle scene con questo che dovrebbe essere l’ideale seguito di Kamikaze, pubblicato neanche un anno fa. Ma se Kamikaze era stato accolto tiepidamente dalla critica, Music To Be Murdered By sembra aver preso una strada totalmente diversa. Ad accompagnare la pubblicazione il singolo Darkness, un’agghiacciante canzone di sei minuti scritta dalla prospettiva di Stephen Paddock, il responsabile della sparatoria avvenuta a Las Vegas nel 2017 durante la quale uccise 58 persone (“Se vuoi sapere il motivo per cui l’ho fatto / Non troverai mai un motivo, la verità è che non ne ho idea / Sono altrettanto perplesso, nessun segno di malattia mentale”, canta nel finale). La canzone, che campiona Sound Of Silence di Simon & Garfunkel, punta il dito contro la cultura delle armi statunitense con Eminem stesso che si chiede quando tutto questo finirà. D’altronde, nessuno meglio di lui sa raccontare l’America di Donald Trump.
Music To Be Murdered By (il titolo e la copertina sono ispirati all’album pubblicato da Alfred Hitchcock nel 1958) si apre con Premonition, un’introspettiva traccia in cui Eminem fa il punto della sua situazione sullo stato dell’industria musicale. Le collaborazioni sono tante, da Young M.A. nell’aggressiva Unaccommodating ad Ed Sheeran nella traccia più pop e probabilmente anche più debole dell’album, Those Kinda Nights. Skylar Grey fa la sua comparsa in Leaving Heaven, un racconto particolarmente radio friendly sull’infanzia del cantautore, mentre nell’incredibile Godzilla ad accompagnare il cantato supersonico di Eminem c’è Juice WRLD, l’artista di Chicago scomparso a dicembre. Don Toliver regala un ritornello con sonorità distintamente R&B in No Regrets per finire con Anderson.Paak che porta il suo stile soul sul beat di Dr. Dre in Lock It Up. In Music To Be Murdered By Eminem non abbandona la rabbia e la capacità quasi chirurgica di indagare sui suoi traumi e i suoi dolori. Insomma, il rapper di St. Joseph regala un altro pezzo della sua immensa arte tra un battuta borderline sulle bombe ai concerti di Ariana Grande nella controversa Unaccommodating e un nuovo sguardo verso la sua infanzia difficile in pezzi come Stepdad, passando per la break-up song Farewell in cui ancora una volta accomuna l’amore alla morte. Per quanto i tempi siano cambiati, Marshall Bruce Mathers III (questo il suo vero nome) si conferma ancora una volta uno dei più grandi parolieri e rapper dei nostri tempi, una pietra miliare non solo della scena hip-hop ma della musica contemporanea in generale.