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La musica non è mai stata così eco-chic, ed è un bene

«Non voglio la vostra speranza. Voglio che proviate la paura che io provo ogni giorno. Voglio che agiate come fareste in un’emergenza. Come se la nostra casa fosse in fiamme. Perché lo è». Non c’è immagine migliore che possa descrivere l’anno che si è chiuso dietro di noi: una casa in fiamme. E a pronunciare queste parole è stato proprio il personaggio dell’anno, colei che ha smosso le coscienze di tutta la popolazione intercontinentale e ha conquistato le copertine più prestigiose del mondo: Greta Thunberg. “Clima” è la parola dell’anno, che rimbalza di notiziario in notiziario, che ha chiamato a raccolta giovani e meno giovani da ogni nazione e ha riempito manifestazioni e cortei per la salvaguardia del pianeta. È stato un anno green questo (o almeno ci ha provato). Un anno di forte impegno ambientalista ed ecologista. Anche la musica ha mantenuto l’impegno profuso in tutto il mondo, e finalmente, dopo tanto tempo, si è iniziato a parlare di ecosostenibilità. Ma chi sono stati gli artisti più impegnati in questa battaglia tutt’altro che finita?

La band più acclamata di questo decennio, i Coldplay, hanno sicuramente dato l’input più importante. Il gruppo capitanato da Chris Martin, ha deciso di dire stop ai tour, almeno fino a che non si troverà un modo per ottene il minimo impatto ambientale da questo tipo di grandi eventi. Altro grande evento dell’anno è stato sicuramente il Jova Beach Party, l’ultimo tour di Jovanotti che ha toccato diciasette spiagge in tutta Italia e che, per l’occasione, ha siglato un patto con il WWF. L’obiettivo (più o meno mantenuto) è stato quello di lasciare i litorali più puliti di come li avevano trovati. L’impegno di Lorenzo è stato un forte segnale anche per molti altri artisti del nostro bel paese, ed una presa di posizione decisamente importante, considerando che da quando non si vendono più dischi, è la musica dal vivo il vero traino dell’intera industria.

Ma c’è qualcuno che in Italia ancora vende tanti dischi, e ha ben pensato di renderli eco-green. Stiamo parlando di Marco Mengoni, peraltro testimonial per l’Italia della campagna Planet Or Plastic? di National Geographic. Per il nuovo album ha scelto un particolare packaging sostenibile in cartone naturale, biodegradabile in soli due mesi, la cui produzione ha generato molto meno CO2 degli altri packaging e che si è servita di un ridotto consumo di energia e acqua. Pensate sia finita qui? Ebbene no. Per ribadire l’importanza dei piccoli gesti, al posto della plastica è stata usata la fibra di mais, che può diventare un ottimo fertilizzante. Avete presente le buste dell’umido? Sì, esatto, ha usato quelle. Il tour che ha portato anche quest’anno nei palazzetti di tutta Italia, è stato ideato con materiali non inquinanti, ha optato per pass e cartelli informativi in cartoncino, bottiglie di vetro nei camerini e materiali monouso biodegradabili al catering. Stessa scelta adottata da Drake , i cui catering utilizzano solo prodotti biodegradabili e a impatto ambientale zero, mentre l’autobus su cui viaggia è a biodiesel.

Anche la cantautrice di origine siciliana Levante inserisce il tema dell’inquinamento globale nell’album Magmamemoria uscito per Carosello, ma non è certamente la sola. A trattare questo argomento anche Piero Pelù, che vedremo concorrere contro Levante in occasione della settantesima edizione del Festival di Sanremo. Pelù torna in solitaria con una canzone che si chiama Picnic all’inferno. E che vede il featuring del personaggio dell’anno con cui abbiamo iniziato: Greta Thunberg. Il cantante toscano ha campionato la sua voce, inserendo il suo discorso nel singolo di ritorno del rocker ex componente dei Litfiba. Insomma, il 2019 ha visto l’industria musicale in prima linea nella salvaguaria del nostro pianeta, e se pensate che poteva impegnarsi meno almeno durante le feste, vi sbagliate. Per accogliere l’arrivo del nuovo anno, piazza Duomo è stata teatro del concerto-spettacolo Milano Capodanno For Future, il primo Capodanno ecosostenibile d’Italia. Un grande evento dedicato alla sostenibilità promosso e realizzato dal Comune di Milano.

A cantare “sota la Madunina” sono saliti artisti come M¥SS KETA, Lo Stato Sociale e i Coma Cose, tutti votati alla causa ecologista. Come voluto dal Comune, l’evento milanese di fine anno ha seguito le linee guida proposte da Legambiente: si parte dall’energia con l’utilizzo di lampade a basso consumo e muletti elettrici per il carico, scarico di materiale, passando poi alla distribuzione di borracce al personale per evitare utilizzo di bottiglie di plastica, fino all’utilizzo di plastica e carta riciclata. Inoltre durante lo svolgimento dell’evento, è stata effettuata la valutazione della carbon footprint (una stima di emissione di gas serra) che potrà essere utile al fine di prendere provvedimenti per l’organizzazione di eventi futuri. Insomma, si combatte il cambiamento climatico una canzone alla volta. La salvaguardia dell’ambiente è il trend che deve accompagnare anche questo 2020, e la musica non è mai stata così eco-chic.