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Max Pezzali sta organizzando il karaoke più grande del decennio

Gli anni novanta hanno vinto, e lo diciamo così, senza mezzi termini. Non è difficile immaginare sul viso di chi li ha vissuti, o è nato durante quegli anni, un’espressione fiera e trionfante. Jeans a vita altissima, camicie di flanella a quadri, oversive e cropped, gli anfibi, le felpe e i pantaloni della tuta in acetato. Tutto ci parla di quegli anni, anche sotto natale, tra una replica di mamma ho perso l’aereo e una poltrona per due in televisione. Anche la musica ci racconta di questo ritrovato sentimento, a metà fra lo speranzoso e il nostalgico. Tutto sommato, però, la vittoria più grande l’ha avuta Max Pezzali, che raddoppia la sua data a San Siro. Lo fa a fronte dei tantissimi biglietti venduti, e dell’amore che i fan di una generazione intera hanno dimostrato all’ex membro degli 883. I due concerti, che si terranno rispettivamente il 10 e l’11 luglio, saranno l’occasione per i nineties di fare un salto nel tempo e rivivere un po’ di quella vita vissuta e passata via, degli anni del liceo, delle amicizie perse come i braccialetti portafortuna colorati, delle vacanze al mare, e di quel primo bacio dato sotto le stelle.

Le canzoni di Max, dapprima con gli 883 e poi da solista, hanno segnato irrimediabilmente una generazione intera, i nuovi adulti che oggi cantano a squarciagola Gli anni. Perchè in fondo si parla di loro: della generazione che ballava ancora il lento sulle note di Come mai, avvinghiati l’un l’altro sotto una campana di vetro impenetrabile, annullando le distanze che hanno posto oggi i social network. La generazione che girava in motorino cantando Un giorno così, senza una destinazione da raggiungere come in Nord Sud Ovest Est. La generazione che ad agosto metteva la musicassetta con La lunga estate caldissima, e festeggiava la conquista della ragazza irraggiugibile, La regina del Celebrità. Ma Max è anche saggio maestro di vita, ed il primo insegnamento fondamentale della filosofia pezzaliana da non dimenticare è senza dubbio La regola dell’amico, che, come dice la canzone, non sbaglia mai. I concerti a San Siro si preannunciano un karaoke collettivo, con migliaia di persone che cantano all’unisono quei ritornelli impossibili da dimenticare. Hanno ucciso l’Uomo Ragno come l’inno di Mameli sotto il cielo di Milano, giurando fedeltà a quell’adolescente ormai cresciuto, che abita in noi e che non vuole lasciarci. E se il 10 o l’11 luglio non avete programmi, andate a giurare fedeltà anche voi. Max vi aspetta lì.