Ghali riparte da Flashback, il nuovo singolo (che bisogna ammettere, è arrivato sul mercato abbastanza in sordina) che anticipa il nuovo album d’inediti in uscita il prossimo anno. “Possiamo stare best friend, ma ho due richieste / Proteggi queste bestie, in corsa campestre / Commissario taglia teste, con il Winchester / Non fare il guastafeste, c’ho brutti flashback”, canta nel brano che rappresenta un ritorno al passato, in quella cruda ottica urban che aveva caratterizzato il suo personaggio all’inizio della sua carriera, sia a livello sonoro che contenutistico. Flashback è infatti una dedica a quel passato in cui vigeva l’incertezza sulla musica come giusta strada di vita e a coloro che hanno accompagnato Ghali nel suo percorso fin da prima che fosse facile farlo. Emerge la consapevolezza che è solo esplorando il proprio passato che è possibile costruire il proprio futuro. Ma Flashback è anche un ritorno al passato necessario per una figura che deve ancora dimostrare alla scena hip hop italiana di meritare di esserne parte integrante, dopo le perplessità che alcune delle sue ultime collaborazioni hanno suscitato nel pubblico.
Come rivelato dallo stesso Ghali, «gli ultimi anni sono stati una montagna russa di emozioni ed esperienze, a volte positive, a volte negative», e Flashback sembra essere un giusto primo tassello per un album che ha l’arduo compito di pareggiare e possibilmente superare il successo di Album mantenendo quell’anima urban a cui Ghali non è pronto a rinunciare. Prodotto da Bijar Amir, il nuovo singolo riesce a portare la trap più classica in un atmosfera leggermente più cupa, malinconica; Ghali contribuisce con un ritornello orecchiabile e delle strofe ben concepite, senza dover abusare eccessivamente dell’autotune. Sia chiaro, il pezzo è ben concepito ed è un prodotto che indubbiamente funziona a livello discografico, ma l’impressione è che il Ghali del 2019 stia ancora cercando la formula giusta per potersi rinnovare e sorprendere il proprio pubblico. Flashback rappresenta indubbiamente un primo significativo passo verso un album dal quale emergerà una ricercata consapevolezza di sé ma, di per sé, sembra non riuscire a rendersi memorabile nel lungo termine.