Dopo una prima stagione sconvolgente, nel senso positivo del termine, e una seconda stagione evitabile, Netflix ha reso disponibile il terzo capitolo di Thirteen Reasons Why che, non solo perde parte dei personaggi cardine, ma addirittura smette di trattare quelle tematiche che l’hanno reso il teen drama più importante degli ultimi anni. Scordatevi quindi Hannah Baker, le cassette e la sua storia, i tredici nuovi episodi online da venerdì ruotano intorno all’omicidio di Bryce Walker, il bullo della Liberty High accusato di due stupri (divenuti sette nella terza stagione), che era riuscito a non essere punito per i reati commessi. Le indagini vengo portate avanti con l’aiuto (e come potrebbe essere diversamente?) di Clay, Tony, Zach, Alex, Jessica, Justin e la new entry Ani (Grace Saif) che, guarda caso, hanno avuto tutti un contatto con Bryce nei giorni precedenti la sua morte. Tra verità, bugie e occultamenti, il caso viene svelato. O quasi.
Il cuore del fallimento di Thirteen Reasons Why 3 non è negli attori e neanche nel concept. Il fallimento è nello storytelling, da sempre la vera forza della fortunata stagione d’esordio. Ci si trova spesso a tuppertù con dinamiche tutt’altro che naturali e dialoghi di per sé improbabili come quello – tanto per citarne uno – tra lo sceriffo Standall e il figlio Alex nel finale. La sensazione è che l’incantesimo si sia rotto. Ci si trova davanti ad un crime drama di cui non si sentiva il bisogno ma d’altronde, l’occasione era troppo ghiotta per mettere la parola fine al progetto. Una fine che purtroppo non arriva neanche con la tredicesima puntata; Netflix ha infatti già confermato un quarto capitolo che sembrerebbe (almeno per il momento) essere l’ultimo. Insomma, dopo Narcos e La casa di carta, anche Thirteen Reasons Why ha subito quel processo che l’ha trasformato in uno di quei prodotti riarrangiabili all’infinito sotto un marchio utilizzato a mo’ di garanzia. È stato bello finché è durato, Brian Yorkey, ma forse è giunto il momento di fermarsi. Fermarsi prima che sia troppo tardi.