A Barolo è un caldo infernale e Tommaso Paradiso ha optato per un abbigliamento decisamente estivo: maglietta bianca, pantaloncini da tennis, ciabatte e cappello alla Michael Jordan: «In questo periodo mi sto riposando. Quest’estate è felice in quanto non suono: mi godo le vacanze, la gente e ho organizzato delle ferie molto belle. Sto ricaricando le forze e poi a ottobre si parte col tour (l’incontro è avvenuto nel mese di luglio 2018 ndr.)». Per il frontman dei Thegiornalisti sono stati due anni intensi, prima il tour di Completamente Sold Out («Abbiamo capito che ce l’avevamo fatta con la data all’Alcatraz di Milano») poi i due appuntamenti al Palalottomatica e al Mediolanum Forum nel maggio 2017. «Mia madre ci ha creduto molto più di me – dice parlando della sua carriera – Io lavoravo per lei, facevo il gemmologo nel suo ufficio e stavo lì con i foglietti in tasca che mi segnavo le frasi e nel frattempo sono diventato un grande conoscitore di pietre».
Lui è uno che con le parole ci sa giocare, a confermarlo il nuovo singolo, Felicità puttana, che descrive uno stato d’animo di assoluto e spensierato benessere: la sensazione di essere maledettamente felici e di volerlo urlare al mondo o semplicemente a qualcuno attraverso un audio su WhatsApp (“Ti mando un vocale di dieci minuti”, canta Paradiso nel ritornello): «L’unica cosa che conta è l’amore e io voglio essere banale e romantico, e ci sono riuscito… almeno ad essere banale». I colleghi (a partire da Luca Carboni) sono tutti innamorati di lui: «Perché tutti mi chiedono di scrivergli pezzi? Sarà la semplicità, magari la simpatia o che in realtà vado di moda. Ad esempio, Riccione l’avevo scritta per Carboni ma poi mi sono detto che gli avevo già dato Luca lo stesso e che bastava».
Partito indie e arrivato pop: con Completamente sold out e poi con i singoli Senza e Riccione, i Thegiornalisti hanno messo la quinta e hanno conquistato la scena musicale italiana: «Giusto ieri dicevo al mio manager (Nicola Cani ndr.) che se mi ritrovo ancora in quelle categorie di Spotify lo meno (ride). Ma in realtà indie ormai non lo è più nessuno. È che ci piace catalogare le cose. È cambiato tutto».
Una conquista partita nel 2011 con Vol. 1 e Vecchio: «La gente si deve mettere in testa che se vuoi farcela nella vita ti devi rompere il culo. Se ti piace la vita comoda non te la devi prendere se poi non arrivi dove desideravi arrivare. Per me è stato frustrante: avevo una band con la quale non riuscivamo a fare nulla. Contratti finti, prese per il culo e finte produzioni per spillarti soldi. Finché tu da solo non ci riesci ti prendono tutti per il culo. Dal primo all’ultimo, dai discografici ai produttori che promettono. Non è vero un cazzo. Finchè non fai vedere tu chi sei, che da niente cominci a portare persone ai tuoi concerti, ecco, fino a quel momento ti chiedono solo soldi per produrti».
Prossimo passo approdare in televisione, anche se a Tommaso per il momento sembra non interessare. A confermarlo il rifiuto di entrare nella rosa dei giudici di X Factor 2018: «Non è il momento giusto e poi bisogna creare un bel tavolo. X Factor è un po’ come andare in vacanza come degli sconosciuti e io voglio andare in vacanza con amici. Comunque, come programma d’intrattenimento funziona. Mi piace la fase delle selezioni, un po’ meno quella del seguire i ragazzi ed assegnare le canzoni». Per il momento preferisce comunicare tramite social: da quando è diventato mainstream ha abbandonato Facebook (gestire gli haters non è lavoro facile) per buttarsi su Instagram: «Per me è più bello. Io lo definisco il mondo dell’amore, perché lì non c’è odio».