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“The Well” è la risurrezione dell’horror italiano

Con “The Well” Federico Zampaglione guarda al passato con rispetto, ma con un piede fermo nel futuro, firmando uno degli horror italiani più affascinanti degli ultimi anni

Nel 1993, la giovane restauratrice americana Lisa Gray (Laura LaVera) arriva nella pittoresca località di Sambuci con una missione apparentemente semplice: riportare al suo antico splendore un dipinto appartenente alla misteriosa duchessa Emma Malvisi (Claudia Gerini). Ma ciò che Lisa ignora è che il suo viaggio si trasformerà presto in un incubo. Un’antica maledizione avvolge il dipinto e un mostro, creato e nutrito dal dolore più profondo, giace imprigionato in un pozzo oscuro. Questi elementi saranno la miccia che accenderà una serie di eventi inquietanti, mettendo a rischio la sua vita e quella di chiunque si trovi sul suo cammino. The Well, il nuovo lavoro di Federico Zampaglione, è un omaggio appassionato al grande cinema di genere italiano. Dai riferimenti evidenti a maestri come Mario Bava, Dario Argento e Lucio Fulci, fino alle atmosfere gotiche che richiamano il talento di Pupi Avati, la pellicola si presenta come un vero e proprio manifesto d’amore per l’horror.

Con The Well, Zampaglione, giunto alla sua quinta regia, raggiunge una maturità stilistica notevole. Fin dalle prime inquadrature, riesce a trasportare lo spettatore in un mondo di dark fantasy, dove il terrore è palpabile e senza compromessi. Nonostante l’incomprensibile bollino VM18, la sua narrazione si sviluppa attraverso due piani narrativi intrecciati, mantenendo un ritmo fluido e incalzante, grazie a un montaggio impeccabile e a una fotografia che gioca abilmente tra luci eleganti e ombre inquietanti. Il comparto visivo è un altro fiore all’occhiello del film: gli effetti speciali prostetici, magnificamente realizzati, rievocano con forza le brutali sequenze gore che hanno reso celebri i classici di Fulci, restituendo all’horror quella concretezza e fisicità spesso assente nelle produzioni moderne. Le interpretazioni delle tre protagoniste femminili sono straordinarie. Claudia Gerini, ormai una certezza del cinema italiano, si conferma all’altezza delle aspettative, ma le vere sorprese sono Linda Zampaglione e soprattutto Laura LaVera.

Quest’ultima, già nota per il cult Terrifier 2/3, qui dimostra finalmente tutto il suo potenziale, portando in scena un personaggio complesso e ricco di sfaccettature. Da menzionare anche la disturbante performance della modella statunitense Melanie Gaydos e l’intensa interpretazione di Lorenzo Renzi, nei panni del carceriere del pozzo. Con The Well, Zampaglione guarda al passato con rispetto, ma con un piede fermo nel futuro, firmando uno degli horror italiani più affascinanti e feroci degli ultimi anni. Nonostante qualche imperfezione, il film ha tutte le carte in regola per essere accolto positivamente, segnando un possibile punto di svolta per un genere che ha bisogno di risorgere e riconquistare i fasti del passato. Se riuscirà a far breccia nel cuore del pubblico, The Well potrebbe rappresentare un nuovo inizio per l’horror italiano, portando una ventata di freschezza in un panorama cinematografico che ha sete di innovazione e coraggio.